Da rapper a speranza socialista dei dem americani: chi è Zohran Mamdani, lo sfidante di Cuomo a New York

Zohran Mamdani sfida Andrew Cuomo a New York: la storia di un 33enne con idee radicali e un passato da rapper.

A 33 anni, Zohran Mamdani si candida a guidare New York con una visione radicale: affitti congelati, trasporti pubblici gratuiti, alimentari municipali e un approccio nuovo alla sicurezza urbana. Nato in Uganda, cresciuto tra cultura e politica, è figlio della celebre regista indiana Mira Nair e del professore ed esperto di colonialismo Mahmood Mamdani (ugandese). Oggi Zohran è deputato all’Assemblea dello Stato di New York per il Queens e si è affermato come figura centrale dell’ala socialista del Partito Democratico.

Chi è Zohran Mamdani, papabile candidato dem a New York
Da rapper a speranza socialista dei dem americani: chi è Zohran Mamdani, lo sfidante di Cuomo a New York – Foto Ansa – kmagazine.it

La sua candidatura come possibile candidato alla guida di NY ha colto molti di sorpresa, ma i numeri parlano chiaro: secondo un recente sondaggio, Andrew Cuomo — ex governatore travolto da scandali sessuali — raccoglie il 64% dei consensi tra i democratici, mentre Mamdani si posiziona al secondo posto con il 36% (ma questa percentuale è in costante crescita, anche a giudicare gli ottimi risultati in altri sondaggi). Con il sindaco uscente Eric Adams fuori dalla corsa alle primarie, Mamdani ha una concreta possibilità di affermarsi, grazie anche al nuovo sistema elettorale a scelta multipla.

“Zohran si distingue come l’unica vera alternativa a Cuomo” ha dichiarato Andrew Epstein, portavoce della sua campagna, al Gothamist: “Abbiamo costruito un movimento forte, presente ovunque, con oltre 10.000 volontari che hanno raggiunto più di 100.000 elettori porta a porta”. La sua parabola (e la sua vicinanza alla gente) ricorda quella della prima Ocasio Cortez, con la speranza però che Zohran Mamdani riesca a mantenersi radicale.

Mamdani da rapper a potenziale candidato sindaco di New York

Mamdani propone un’agenda che mira a ridisegnare l’equilibrio economico e sociale della città. Tra le sue iniziative: un blocco degli affitti per combattere l’emergenza abitativa, metropolitane gratuite per migliorare la mobilità urbana e la creazione di un dipartimento comunale per la sicurezza e la salute mentale. L’idea è quella di investire risorse pubbliche per garantire diritti fondamentali, riducendo la dipendenza dal privato.

Il suo percorso personale è altrettanto atipico: prima della politica, Mamdani è stato rapper con lo pseudonimo “Mr. Cardamom” (si senta la traccia di seguito), operatore sociale e sportivo dilettante. Il suo attivismo ha spesso superato i confini istituzionali — come quando ha partecipato a una protesta contro Tesla, affermando allora: “È importante che voltando pagina su Elon Musk, lo si faccia anche su chi ha permesso questo tipo di accumulazione di ricchezza tramite politiche pubbliche”.

Tuttavia, com’è abbastanza normale che sia, non mancano aspetti controversi. Le sue posizioni critiche verso Israele, accusato da Mamdani di attuare un genocidio a Gaza con fondi americani, hanno attirato dure critiche, in particolare da Cuomo. La comunità ebraica newyorkese — la più numerosa fuori da Israele — rappresenta un blocco elettorale significativo, e Cuomo ha definito l’antisemitismo “la questione più urgente” della città. Riuscirà il 33enne nonostante questa circostanza ad affermarsi come homo novus dei dem a NY?

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